Sindrome del Fiocco di Neve Unico

Negli ultimi anni, affascinata dalla tematica, ho seguito alcuni canali di crescita personale. In uno di questi ho trovato un esempio che vorrei proporti perchè cade proprio a fagiolo con la tematica che stiamo trattando. Diamo il via a questo secondo episodio della trilogia “Cosa ti Blocca?” ( se ti sei persa il primo lo trovi qui “Cosa ti Blocca? – Credici!!”) parlando della sindrome del Fiocco di Neve Unico.

Sindrome del Fiocco di Neve – Di cosa si tratta?

La sindrome del Fiocco di Neve Unico è quell’effetto per cui tutti pensano di essere unici e avere problemi che nessun altro ha. In parole povere è la giustificazione che utilizzano in tanti per mettere le mani avanti e dire “per me non può funzionare…..la mia situazione è troppo particolare!”.

Mi capita spesso di sentire le persone lamentarsi della propria situazione, ma quando hanno la possibilità di fare concretamente qualcosa per risolvere il proprio problema, riescono solo a pensare a tutte le ragioni per cui non può funzionare.

Qualche esempio per rendere meglio l’idea? Benissimo!

Esempio 1 – Barbara, 30 anni – Mamma e Segretaria Full Time

Barbara ha 30 anni, un bimbo di due, un marito e 4 nonni al seguito. Lavora tutti i giorni dalle 9 alle 18 e suo figlio trascorre la mattina al nido e il pomeriggio coi nonni. Come tante mamme, Barbara è dispiaciuta di trascorrere poco tempo con la famiglia.

“Perchè non chiedi un part time?” “Non posso, ci servono due stipendi pieni, sai…con il mutuo e tutte le spese”.

Ok massimo rispetto per le motivazioni economiche…ma, se guardiamo bene, a Barbara non manca proprio nulla: vacanze in Sardegna in ville di lusso, cene in ristoranti stellati, auto costose e arredamento di design. Se rinunciasse a qualcuno di questi suoi benefit, potrebbe sicuramente permettersi di lavorare un pochino meno e godersi suo figlio.

Ok, questo è un esempio estremo ma ho visto e sentito questo copione un numero illimitato di volte: mamme che organizzano feste di compleanno con torte alla Ernst Knamm, che comprano per i propri bambini una miriade di capi firmati, che acquistano per natale una quantità di regali capaci di soddisfare una squadra di calcio. Ma il part time no, quello non possono permetterselo.

Qualcun altra ti risponderebbe “Purtroppo il part time in azienda non me lo danno”. Capisco…ma esistono altre aziende e altre occupazioni…sicura di aver provato tutte le possibilità per poter passare più tempo con tuo figlio?

Esempio 2 – Angela 45 anni – Casalinga

Stessa cosa vale per quelle casalinghe che “dicono” di voler riprendere a lavorare.

E’ il caso di Angela 45 anni, casalinga da quando è diventata mamma, un marito e due figlie ormai grandi. Se ti siedi a bere un caffè con lei ti racconta che il suo desiderio più grande è quello di riprendere con il lavoro. “Ma non mi chiama nessuno”, si giustificherà.

“Stai mandando almeno 10 curriculum al giorno?” “No, non ho avuto tempo in questi giorni, ho dovuto fare il cambio degli armadi e poi avevo un sacco da stirare, Giada da portare a danza…”

“Sei andata a vedere in quel nuovo centro commerciale? Cercano un sacco di personale.” “In questo periodo non ce la faccio, devo preparare i lavoretti per il mercatino della scuola, poi c’è la recita all’oratorio e devo stare dietro a Sofia che ha un sacco di verifiche”.

“Come mai hai rifiutato l’offerta che ti ha fatto l’azienda X? Sarebbe stato un buon punto di partenza per ricominciare dopo tanti anni!” “E’ troppo lontano da casa! Avrei dovuto fare un sacco di km nel traffico tutti i giorni. Sai che stress!”

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Per Concludere

Le risposte che hai sentito sono tutte scuse, solamente giustificazioni.

Lo so che lasciare una zona di comfort spaventa. Ti devi mettere in gioco e devi rendere conto dei tuoi risultati. E questo, inevitabilmente, crea un senso di disagio. Questo mettersi sulla difensiva sfoderando un “io non posso farlo perchè (fattore esterno come: non bastano i soldi, non mi danno il part time, non trovo lavoro…) è un modo per trovare un alibi che ti permetta di NON agire semplicemente perché sei spaventata.

Purtroppo se aspettiamo la congiunzione astrale per cui sia tutto possibile, non faremo mai nulla. Dobbiamo andare al di là di quelle che sono le situazioni esterne e cercare di dominarle. Prova a chiederti “Sto facendo tutto quello che posso per riuscire a passare più tempo con la mia famiglia?”

Non ci sarà mai il momento perfetto per iniziare un nuovo lavoro, una nuova vita. Ma bisogna tentarci con coraggio, perchè ogni singolo istante che spendi a rimuginare sulla tua situazione, è un istante perso che avresti potuto utilizzare per cambiarla.

Se la tematica ti ha interessato ti lascio qui i link di vecchi articoli che trattano argomentazioni simili:

Inerzia al Cambiamento – La Storia di Sofia

Inerzia al Cambiamento – La Storia di Fabiana

Le Mamme e il Lavoro – Pensieri a Voce Alta

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